Frenesie
d’estate

Quinto Orazio Flacco (Venosa,65
a.C.-Roma,8 d.C.) |
Non domandarti – non è giusto saperlo –
a me, a te
quale sorte abbian dato gli dèi, e non chiederlo agli astri,
o Leuconoe; al meglio sopporta quel che sarà:
se molti inverni Giove ancor ti conceda
o ultimo questo che contro gli scogli fiacca le onde
del mare Tirreno. Sii saggia, mesci il vino
– breve è la vita – rinuncia a speranze lontane. Parliamo
e fugge il tempo geloso: cogli l'attimo, non pensare a domani.
"Carpe
diem" |
L’estate, con la diffusa frenesia di "godersi la vita", più
di altre stagioni, ci mostra un vuoto dilagante nella società. Sembra che
degli antichi adagi di una saggezza in gran parte smarrita, l’uomo
occidentale abbia conservato soprattutto il “carpe diem”,
"cogli l’attimo fuggente", inteso però non più come l'invito
a vivere intensamente, qui e ora, ma come obbligo a
"consumare" il più possibile, in modo insaziabile.
Ma
dove e quando l’Occidente ha cominciato ad allontanarsi dall’antica
saggezza? Volendo ricercare le cause più profonde del progressivo
allontanamento non solo dalla saggezza, ma anche dal semplice buon
senso, non possiamo non pensare alla fredda razionalità con la quale,
circa tre secoli fa, acute menti sezionarono la realtà, sentenziando la
morte di Dio e l'inesistenza dell’anima. La corrente più radicale dell’Illuminismo
fece tabula rasa dell'antica cultura, considerata, in blocco,
frutto di ignoranza e paure superstiziose. Il
metodo sperimentale venne applicato a tutti gli ambiti disciplinari,
diventando l'unico criterio di valutazione delle conoscenze, l’invisibile e il
trascendente vennero esclusi dal campo dell’indagine scientifica e la
Terra venne staccata dal Cielo.
E
così, privato della sua fonte spirituale, l’uomo vagò alla ricerca di
un nuovo significato della vita. Senza punti di riferimento forti, si guardò intorno e cominciò a restringere il suo orizzonte
esistenziale, fino a farlo coincidere con il suo ciclo biologico: dal
nulla al nulla, passando attraverso nascita, vita e morte. Il rifiuto dei
limiti e la ricerca del massimo piacere fisico divennero le linee portanti
della sua condotta. Capitalismo e marxismo
da versanti opposti, non fecero che rafforzare tali convinzioni. Gran
parte degli occidentali ha creduto, negli ultimi secoli,
solo nel mondo materiale, visto riduttivamente come l’unica realtà.
Oggi,
però, i fisici stanno dimostrando che la materia è solo una condizione
della realtà, che include invece livelli diversi, anche quelli che potremmo chiamare
“spirituali” (che cos'è, in fondo, l'energia?). Quella che sembrava l'unica certezza
"solida", la materia, si rivela sempre più fatta soprattutto
di...vuoto! Molti dogmi del vecchio scientismo stanno cadendo e dalle
punte avanzate del mondo scientifico arrivano scoperte che rivalutano le
antiche conoscenze.
Non ci resta, quindi, che augurarci che questa
consapevolezza, oggi appannaggio di una ristretta élite di ricercatori,
si diffonda, divenendo patrimonio comune di tutti e avviando una rinascita
dell’umanità: forse l’Era dell’Acquario comincia a mostrare anche i
suoi lati positivi...
Pippo
Palazzolo