


Chiesa di S. Giovanni Battista -
Chiaramonte Gulfi (RG) "Allegoria della Morte" (1792) |
Una guida alla riscoperta di campane e
segnatempo del territorio ibleo
“Il Tour del tempo” di Giovanni Bellina
di Giuseppe Nativo
Un viaggio “nel” tempo e “con” il tempo alla ricerca di una sensibilità
perduta attraverso i segnatempo del passato: “un filo di Arianna per
ripensare le misure di tempo alla luce della storia e dei contesti
sociali”. A tale tematica si prefigge di indagare il recente volume di
Giovanni Bellina, “Il Tour del tempo” (edito dal Circolo Didattico “P.
Vetri” di Ragusa, con il contributo della Regione Sicilia, pp. 96). Le
comunità preindustriali hanno una percezione del tempo collegata al ciclo
solare congiuntamente a quello delle stagioni. |
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Il tempo civile è intrecciato al sacro ed il segnale orario delle campane
rappresenta un richiamo alla preghiera ed un riferimento per orientarsi
nelle varie fasi della giornata (l’alzata mattutina, la regolarità dei
pasti, il saper distinguere una giornata feriale da quella festiva, il
rispetto del coprifuoco).
E’ questa la disarmante “bellezza” del tempo di cui Giovanni Bellina, già
docente presso l’Istituto Scolastico “P. Vetri” di Ragusa nonché esperto
di gnomonica, fa assaporare i risvolti sociali, economici, simbolici e,
non ultimi, religiosi degli strumenti che nel corso dei secoli hanno
scandito il tempo. E lo fa accompagnando il lettore in un viaggio verso
una dimensione didattica dai risvolti turistico-culturali. In tal modo il
volume assume anche le connotazioni di una “guida” che, attraverso la
proposizione di quattro itinerari nella Sicilia sud orientale, va a
riscoprire quanto rimane, ancora oggi, degli antichi “misura tempo” nei
centri iblei. |
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Gli strumenti solari, quali ad esempio la meridiana (antico strumento di
misurazione del tempo basato sull’ombra proiettata da un’asta su un
piano), oltre la funzione oraria e calendariale, ne possiedono una
simbolica: in essi “s’incontrano e interagiscono la luce e l’ombra, il
cielo e la terra, lo spazio e il tempo, complesse realtà fisiche,
psichiche e archetipi di principi contrapposti”. Suddividere il giorno in
24 ore uguali si rivela un’operazione assai ardua: tra le meridiane delle
chiese e gli orologi meccanici da torre non corre sempre buon sangue.
Il tempo indicato dal “quadrante solare” differisce da quello segnato
dagli orologi meccanici soggetti a costanti correzioni e relativa
manutenzione. Ciò comporta l’utilizzo di un addetto che, nel 1826, per i
tre orologi pubblici di cui è dotata Ragusa, percepisce uno stipendio
annuo di 36 ducati. Anche le campane sono soggette a usura. E’ curioso il
caso di una delle sei campane della chiesa di San Giorgio a Modica (Rg),
quella di prospetto, detta “Giorgia”, che, rottasi nel 1875, si legge in
una scrittura del tempo, è fusa “dall’imbroglione don Giacomo Grimaldi,
quale campana dopo poco tempo si ruppe”.
Giuseppe Nativo
Gennaio 2009 |
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