Dal 1° al 2 dicembre 2007 si è svolto il
Convegno promosso dal Museo del Fumetto

Il prof. Tamagnini, il dott.
Corteggi e l'arch. Micciché |
“Fumetto e Didattica” si sposano a
S.Croce Camerina
di Giuseppe Nativo
|
Il fumetto fa parte di quella “letteratura
disegnata” intesa come strumento in cui vanno a confluire obiettivi
culturali, quali il recupero di conoscenze storico-grafiche e, non ultimo,
lo studio di tendenze, pensiero ed evoluzioni di una memoria stratificata
nel tempo che può essere letta attraverso le avvincenti storie dei
“giornalini”. Il fumetto, che ha fatto vivere “svaghi proibiti” a
tantissimi ragazzi di ieri, oggi cinquantenni, possiede anche una sua
valenza didattica in quanto riesce a veicolare messaggi di alto contenuto
storico-sociale o essere considerato nel suo valore artistico. Nella
sequenza iconografica delle vicende e dei personaggi si trova anche quell’effetto
comunicativo prodotto dal fascino e profumo delle avventure sognate e
“toccate” con mano. Il fumetto - nato e sviluppato a cavallo tra l‘800 ed
il ‘900 utilizzando al meglio le possibilità offerte dal foglio,
considerato come una sorta di “schermo di carta” - non ha rinunciato, nel
corso del tempo, ad evolversi sfruttando lo sviluppo dei nuovi media (la
televisione) fino ad arrivare ai nostri giorni in cui lo sviluppo
tecnologico ha creato nuovi strumenti di comunicazione con caratteristiche
innovative (computer, Internet) dando vita a spazi “virtuali” ed
“interattivi” che tolgono “vita” al disegno fumettistico inteso nella
forma classica. Le potenzialità narrative dell’editoria cartacea subiscono
un costante assorbimento dal web. Il fumetto si inserisce, dunque, in un
nuovo contesto che va a cambiare il rapporto intercorrente con il lettore,
il quale da fruitore diventa attore o “manipolatore virtuale”. Tutto ciò
non solo comporterebbe la riduzione dei “giornalini” in forma cartacea, ma
innescherebbe una crisi editoriale di non poco conto che minerebbe in
maniera non indifferente le secolari fondamenta su cui si basa il fumetto
classico.
Queste, in estrema sintesi, le tematiche
affrontate al 5° Convegno su “Fumetto e Didattica”. L'evento culturale,
promosso ed organizzato dall’Associazione Culturale Xanadu che gestisce il
Museo del Fumetto (Presidente l’arch. G. Miccichè, nella foto insieme ad
alcuni relatori), si è recentemente svolto presso il Centro Sociale “Terza
Primavera” di S. Croce Camerina (Rg). A relazionare – dopo i saluti di
rito da parte dei vertici politico-istituzionali in rappresentanza del
Comune di S. Croce Camerina - sono stati chiamati F. Spataro (docente di
Scienze della Comunicazione all’Univ. di Catania), A. Nepote (Assessore
alla Cultura del Comune di Comiso), L. Corteggi (art-director della Ed.
Bonelli e da decenni apprezzato protagonista nel campo del fumetto) e L.
Tamagnini (docente e storico del fumetto). L’iniziativa – patrocinata dal
Comune di S. Croce Camerina, Provincia Reg.le di Ragusa e Regione
Siciliana (Assessorato al Turismo) – si è svolta nell’ambito del Concorso
e Mostra del disegno fumettistico a cui hanno partecipato numerosi giovani
talenti della provincia iblea.

Il
dott. Luigi Corteggi, art-director delle edizioni Bonelli |
Abbiamo posto alcune domande al
dott. Corteggi.
Dr. Corteggi da circa quarant’anni
lavora nel campo della fumettistica. Cosa è cambiato oggi rispetto a
ieri relativamente al modo di fare fumetto? Qual è il rapporto con
le nuove tecnologie (computer e Internet)?
Il fumetto come è realizzato oggi,
rispetto a quello dei disegnatori di circa 35-40 anni fa, è senza
dubbio più “raffinato”. E’ riconosciuto anche a livello
universitario nel senso che vi sono tanti studenti che scelgono il
Fumetto come tematica della propria tesi, contrariamente a quanto
accadeva molti anni fa quando il fumetto era relegato ai bambini e
addirittura guardato a vista da certi media. Negli anni ’30, ad
esempio, in America vi fu una compagna contro il fumetto portata
avanti nella convinzione che i fumetti rendessero poco intelligenti
i ragazzini. Oggi i disegnatori curano molto le copertine, le
ambientazioni. |
Diciamo che tutta la confezione è molto
curata. La colorazione un tempo era fatta a mano con le chine colorate
mentre oggi si svolge con il sistema digitale. Il pubblico di oggi, specie
quello dei giovanissimi, è meno affezionato al fumetto in quanto ha delle
distrazioni che un tempo non esistevano. Oggi l’informazione è veloce e
passa attraverso il web. Ma, contrariamente a quanto si possa pensare, si
legge sempre meno.
I fumetti pubblicati sul web – tra
l’altro è l’esperienza che sta iniziando adesso l’americana Marvel con i
suoi supereroi – rappresentano un “altro tipo” di Fumetto e linguaggio o
sono gli stessi di quelli diffusi attraverso il classico supporto
cartaceo?
Il prodotto cartaceo come è il fumetto o il
libro è meno sentito di una volta. Oggi esiste Internet attraverso cui si
può vedere qualsiasi cosa (notizie quotidiane, video, etc.) e però non si
ha in mano la parte della carta. Oggi si compra un fumetto solo se si
pensa di leggerlo e riporlo sulla libreria, mentre se si vede qualcosa a
video si perde quel contatto fisico con la carta stampata, con i colori:
si sa che un qualcosa è dentro quel video ma non lo si ha in mano! Si
instaura così un contatto virtuale. A mio avviso se l’esperienza che sta
attuando la Marvel avrà esito positivo altre case editrici seguiranno quel
filone digitale e la carta stampata di nuova produzione diverrà un
prodotto meno remunerativo. Per chi resisterà sarà obbligato a ridurre
drasticamente le sue uscite nei punti vendita con aumento consequenziale
dei prezzi per acquistare il fumetto che diverrà solo un prezioso e raro
prodotto cartaceo per collezionisti.
Qual’è il primo fumetto che ha letto?
Nel mondo del fumetto sono entrato per caso
essendo nato come grafico pubblicitario. Quando ero giovane di soldi ne
circolavano pochi ma con qualche piccolo sforzo si riusciva a comprare
qualche fumetto. Il mio primo fumetto, che potevo permettermi, era quello
di “Gim Toro”, personaggio che nel dopoguerra ha un notevole successo (il
protagonista, un italo-americano muscoloso e con le sembianze dell’attore
statunitense Tyrone Power, combatteva contro sette segrete di cinesi). Col
fumetto ho avuto a che fare poco fino agli anni ’60 quando iniziai la mia
attività entrando nel campo della fumettistica disimpegnando l’attività
riguardante la parte visuale, grafica e tipografica del prodotto.
Giuseppe Nativo
Ragusa, dicembre 2007