autostima - 3

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Vie del benessere: autostima - 3       

 

Avrei il mondo ai miei piedi, se solo fossi…

di Pina Pittari

 

Quante volte hai ascoltato o hai ripetuto questa espressione? Quante volte avresti voluto non essere nella tua pelle perché non ti piacevi?...in quei momenti la tua autostima si trovava al di sotto del limite che ci fa sentire in pace con noi stessi.

Autostima si può definire come “Fiducia e soddisfazione di se stessi” e viene determinata da ognuno a secondo di quello che pensa di Sé.

L’autostima è in stretta relazione con il nostro benessere psico-fisico, perché così come ci si percepisce ci si sente. Se guardando la propria immagine allo specchio non piace quello che si vede, le emozioni che assalgono sono probabilmente di frustrazione, rabbia, squalifica, ecc.; il loro impatto potrebbe scoraggiare nell’affrontare e risolvere le sfide della propria vita.

A volte si è così presi da quello che si sente e si pensa su di sé, da non rendersene nemmeno conto: il “pilota automatico” si avvia e il resto avviene come governati da forze che crediamo esterne a noi. Prendersi alcuni minuti al giorno per rendersi consapevoli di questi pensieri ed emozioni, è senz’altro un contatto che può porgerci la prima mano per migliorare il nostro benessere quotidiano.

Rendersi conto se si è soddisfatti di sé stessi o meno, potrebbe spingere una persona a migliorare ciò che non piace di sé. Bisogna distinguere quello che è modificabile e si è disposti a modificare, da quello che richiede accettazione perché non può essere modificato, oppure richiede sforzi insostenibili che lo rendono irrealizzabile.

Mi capita d’incontrare persone che si lamentano del proprio aspetto fisico, o del carattere, o del livello d’istruzione, mettendo in tal modo, senza accorgersi, barriere che impediscono di avere la relazione, il lavoro, la vita che vogliono; quindi chiedo loro: “Cosa hai fatto per raggiungere la sicurezza che desideri su questi aspetti personali?”  A questa domanda le risposte quasi sempre sono di questo tipo: “Cosa potrei fare, sono sfortunato(a)… non ho avuto l’opportunità…mi maltrattano…mi impediscono”…Insomma, si sentono vittime e generalmente la via di uscita più facile è trovare un “capro espiatorio” o lamentarsi delle “circostanze avverse”.

Certo, è importante essere riconosciuti dalle persone con le quali entriamo in relazione ma lo è ancora di più il proprio riconoscimento, perché è liberatorio, come condizionante è la sua mancanza. L’autostima è il “fondo del bicchiere”, per così dire: se siamo “riempiti” da elogi ma manca l’autostima, qualsiasi riconoscimento avrà un effetto momentaneo che facilmente sparisce dopo il primo impatto, si dimentica, non ci crediamo, e così via.

Per aumentare l’autostima è fondamentale conoscere se stessi, accettarsi e da questa base, trasformare ciò che riteniamo necessario per “essere migliori” ai nostri occhi. Riuscirci da soli non è sempre possibile e in questi casi è consigliabile percorrere le vie idonee insieme a persone preparate per guidarci e sostenerci.

Cambiare i pensieri e modificare ciò che si crede di se stessi, potrebbe richiedere di riconoscere, per esempio, i propri: sensi di colpa; paure; motivi per i quali si eccede nel mangiare o fumare o si fa uso di droghe; ecc. Una volta riconosciuti, provvedere imparando a: perdonarsi; gestire le paure; smettere di mangiare in eccesso, ecc. Per riuscirci potrebbe essere necessario  l’aiuto specialistico ma, ne sono certa, il primo passo è sempre cambiare qualsiasi pensiero negativo limitante, in uno positivo che dia il via all’essere possente che c’è in noi, come per esempio: Io, (il tuo nome), posso essere la persona che voglio. Un'altra frase che suggerisco di scrivere e ripetere a se stessi più volte al giorno è: "Per me, (il tuo nome), la fonte d’ispirazione per essere la persona che voglio è l’amore”.

Pina Pittari

 

 marzo 2008

 

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        Altri articoli di Pina Pittari in questo sito: "L'abuso di sé nella ricerca dell'approvazione" , Il tuo più grande amico o nemico? Te stesso! ,  Quale aspetto della tua vita ha per te più importanza?, Rebirthing, un modo per divenire consapevoli e ri-creare la vita" e "La respirazione, ovvia ma potente".

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La dott.ssa Pina Pittari, italo-venezuelana, è una Rebirther, formatasi con Maria Luisa Becerra, Carlos Fraga, Bob Mandel e Patrice Ellequain. E' anche specializzata nell'utilizzo dei Fiori di Bach e in altre tecniche di sviluppo personale. Dal 2002 vive in Italia, a Ragusa. 

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Ultimo aggiornamento: 21 giugno 2011