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Avrei il mondo ai miei piedi, se
solo fossi…
di Pina Pittari
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Quante volte hai ascoltato o hai ripetuto
questa espressione? Quante volte avresti voluto non essere nella tua
pelle perché non ti piacevi?...in quei momenti la tua autostima si
trovava al di sotto del limite che ci fa sentire in pace con noi stessi.
Autostima si può definire come “Fiducia e
soddisfazione di se stessi” e viene determinata da ognuno a secondo di
quello che pensa di Sé.
L’autostima è in stretta relazione con il
nostro benessere psico-fisico, perché così come ci si percepisce ci si
sente. Se guardando la propria immagine allo specchio non piace quello
che si vede, le emozioni che assalgono sono probabilmente di
frustrazione, rabbia, squalifica, ecc.; il loro impatto potrebbe
scoraggiare nell’affrontare e risolvere le sfide della propria vita.
A volte si è così presi da quello che si
sente e si pensa su di sé, da non rendersene nemmeno conto: il “pilota
automatico” si avvia e il resto avviene come governati da forze che
crediamo esterne a noi. Prendersi alcuni minuti al giorno per rendersi
consapevoli di questi pensieri ed emozioni, è senz’altro un contatto che
può porgerci la prima mano per migliorare il nostro benessere
quotidiano.
Rendersi conto se si è soddisfatti di sé
stessi o meno, potrebbe spingere una persona a migliorare ciò che non
piace di sé. Bisogna distinguere quello che è modificabile e si è
disposti a modificare, da quello che richiede accettazione perché non
può essere modificato, oppure richiede sforzi insostenibili che lo
rendono irrealizzabile.
Mi capita d’incontrare persone che si
lamentano del proprio aspetto fisico, o del carattere, o del livello
d’istruzione, mettendo in tal modo, senza accorgersi, barriere che
impediscono di avere la relazione, il lavoro, la vita che vogliono;
quindi chiedo loro: “Cosa hai fatto per raggiungere la sicurezza che
desideri su questi aspetti personali?” A questa domanda le risposte
quasi sempre sono di questo tipo: “Cosa potrei fare, sono sfortunato(a)…
non ho avuto l’opportunità…mi maltrattano…mi impediscono”…Insomma, si
sentono vittime e generalmente la via di uscita più facile è trovare un
“capro espiatorio” o lamentarsi delle “circostanze avverse”.
Certo, è importante essere riconosciuti
dalle persone con le quali entriamo in relazione ma lo è ancora di più
il proprio riconoscimento, perché è liberatorio, come
condizionante è la sua mancanza. L’autostima è il “fondo del bicchiere”,
per così dire: se siamo “riempiti” da elogi ma manca l’autostima,
qualsiasi riconoscimento avrà un effetto momentaneo che facilmente
sparisce dopo il primo impatto, si dimentica, non ci crediamo, e così
via.
Per aumentare l’autostima è fondamentale
conoscere se stessi, accettarsi e da questa base, trasformare ciò che
riteniamo necessario per “essere migliori” ai nostri occhi. Riuscirci da
soli non è sempre possibile e in questi casi è consigliabile percorrere
le vie idonee insieme a persone preparate per guidarci e sostenerci.
Cambiare i pensieri e modificare ciò che
si crede di se stessi, potrebbe richiedere di riconoscere, per esempio,
i propri: sensi di colpa; paure; motivi per i quali si eccede nel
mangiare o fumare o si fa uso di droghe; ecc. Una volta riconosciuti,
provvedere imparando a: perdonarsi; gestire le paure; smettere di
mangiare in eccesso, ecc. Per riuscirci potrebbe essere necessario
l’aiuto specialistico ma, ne sono certa, il primo passo è sempre
cambiare qualsiasi pensiero negativo limitante, in uno positivo che dia
il via all’essere possente che c’è in noi, come per esempio: Io, (il
tuo nome), posso essere la persona che voglio. Un'altra frase che
suggerisco di scrivere e ripetere a se stessi più volte al giorno è:
"Per me, (il tuo nome), la fonte d’ispirazione per essere la persona che
voglio è l’amore”.
Pina Pittari
marzo 2008 |