la respirazione

Su la respirazione Rebirthing autostima - 2 La coppia ideale autostima - 3

 

 

 

 

LA RESPIRAZIONE: OVVIA MA POTENTE.

COME FARNE BUON USO?

di Pina Pittari

 

Da quando avevo circa 21 anni mi sono interessata alla respirazione come strumento per il benessere psicofisico. Il mio percorso di consapevolezza di questo meccanismo, attivo in noi dalla nascita, è iniziato in quel tempo, quando per la prima volta ho praticato Hatha Yoga. Dopo questa esperienza ho seguito altre tecniche che utilizzano la respirazione, ma solo 10 anni fa, ho conosciuto il Rebirthing ed è così che mi sono immersa nell’utilizzo della Respirazione Circolare Consapevole. Ho imparato ad utilizzare a volontà questo strumento prezioso che abbiamo e ne ho tratto grandi benefici, tanti e cosi potenti, che mi hanno permesso di cambiare la mia vita per il meglio.

 Il mio obiettivo, con questo articolo, è parlarvi della respirazione e delle  sue applicazioni per favorire il benessere psico-fisico. Inizialmente, e in modo breve, farò riferimento all’atto respiratorio,  di seguito esporrò l’importanza d’imparare a utilizzarla  e per ultimo approfondirò il tema del Rebirthing.

Atto respiratorio

Avviene in due fasi: l’inspirazione e l’espirazione.

Durante l’inspirazione:

 l'aria ricca di ossigeno entra nei polmoni,

• essi e la cassa toracica si espandono,

 il diaframma si appiattisce e

 i muscoli intercostali si contraggono e       spingono in alto e in fuori.

 

 

 

atto respiratorio : inspirazione e espirazione

 

 

 

     Più intensa è l'azione dei muscoli intercostali più aria entra nei polmoni.

Durante l’espirazione:

i muscoli e il diaframma si rilasciano

l'aria povera d'ossigeno viene espulsa      passivamente

 la gabbia toracica si restringe

 i polmoni si contraggono.

 L’espirazione avviene come conseguenza della inspirazione.

Ti propongo un esercizio che ti permetterà di prendere consapevolezza del tuo atto respiratorio: osserva la tua inspirazione e l’espirazione, renditi conto della durata di ogni fase, se blocchi l’inspirazione o fai sforzo durante l’espirazione; oppure: inspirazione ed espirazione avvengono facilmente, liberamente, senza tensioni?. Ora smetti di leggere e fai l’esercizio, dopodiché continua con la lettura.

 

L’atto respiratorio dovrebbe essere proprio cosi: inspiriamo aria ricca di ossigeno, espiriamo aria carica di anidride carbonica; di nuovo inspiriamo, espiriamo, continuamente, senza pause, cosa che facciamo mentre dormiamo o siamo rilassati. Potete osservare questa respirazione anche nei bambini e negli animali; il ritmo della respirazione e la profondità varia a secondo del nostro stato fisisco-emotivo-mentale.

Il ritmo della respirazione è automatico ma i muscoli coinvolti sono volontari e ogni loro contrazione è stimolata da impulsi nervosi, la frequenza respiratoria è determinata soprattutto dalla quantità di anidride carbonica che è necessario espellere dall'organismo:

 un livello elevato di diossido di carbonio indica un aumento dell'attività cellulare e quindi un maggior fabbisogno di ossigeno;

 i recettori nervosi reagiscono ordinando un'intensificazione del ritmo e della profondità del respiro.

La nostra respirazione cambia a secondo dell’attività che facciamo e/o al nostro stato psicologico, emotivo o di salute. Se siamo rilassati, la nostra respirazione è profonda e meno frequente, in uno stato di stress, fisico o emotivo, la respirazione si fa corta (meno profonda) e la frequenza aumenta.

Nella vita quotidiana siamo presi molte volte dalla fretta, il lavoro stressante, i rapporti interpersonali non sempre armonici, ruoli impegnativi, ecc., tutti fattori questi che, quasi sempre, aumentano la tensione fisica ed emotiva, facendoci contrarre e trattenere il respiro molte volte o inducendoci a una respirazione solo toracica, poco profonda e con molti momenti di apnea. E’ cosi che il nostro corpo soffre le conseguenze di una respirazione poco efficiente, essendo possibile anche provare disturbi come confusione mentale, capogiri ed altri, anche più sgradevoli, associati a problemi come attacchi di ansia, ecc..

Come ho già accennato i muscoli coinvolti nell’atto respiratorio sono volontari e questo significa che possiamo anche allenarci ad utilizzarli e cosi avere una migliore respirazione.

 

Ti propongo un altro esercizio: Venti Respiri Connessi (VRC)

I passi da seguire per questo esercizio sono:

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 prendere quattro respiri corti,

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 alla fine di ogni gruppo di respiri corti, un respiro lungo,

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 fare l’inspirazione e l’espirazione preferibilmente con il naso,

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 eseguire quattro respiri corti e uno lungo per quattro volte, senza fermarsi.

 

Provaci ora e vedrai che solo pochi secondi di respirazione consapevole rinfrescano l’energia del corpo e della mente. E’ questo proprio uno dei motivi per i quali mi riferisco alla respirazione come “Ovvia ma potente”!

 Il respiro ci connette alla vita. Senza la respirazione il nostro corpo morirebbe di soffocamento e avvelenamento tossico.

La respirazione è responsabile del 75% della funzione escretoria del corpo, ma molte persone hanno una respirazione poco efficiente.

Tutti noi appena nati sapevamo respirare, eravamo naturali, ma la respirazione si modifica a causa di:

                  - posture inadeguate,

                  - traumi subiti,

                  - emozioni non portate a livello cosciente

                    e non gestite adeguatamente.

     Il respiro psicologicamente ci riporta al tema del dare e dell’avere, così come prendiamo aria, allo stesso modo siamo aperti ad “avere”, ricevere; nello stesso modo nel quale buttiamo fuori l’aria nella espirazione, in quel modo “diamo”. Respirare implica lo scambio tra il mondo interno e quello esterno (cellulare, biochimico, ecologico, psichico, ecc.). Il nostro respiro può rivelare aspetti personali: chi siamo e come viviamo. Il respiro può svelare eventuali resistenze e blocchi emozionali.

Respirare bene si traduce in: vitalità,  salute e benessere a livello fisico, emotivo,  mentale e spirituale. La respirazione può essere usata per ottenere benessere psicofisico, ad esempio per: rilassarsi, centrarsi, acuire l’attenzione su qualcosa o su se stessi per ascoltare le proprie emozioni ed incanalarle. Può anche essere utilizzata per combattere lo stress e gli attacchi di ansia e panico.

La respirazione viene utilizzata in diversi modi a secondo degli obiettivi che si perseguono. Ogni terapia, percorso o tecnica, può richiedere un modo diverso di respirare. Un percorso di auto-consapevolezza che utilizza la respirazione è il Rebirthing, di qui parlerò nel seguito di questo articolo.

 

 Il Rebirthing

     Sviluppato da Leonard Orr negli anni ’70, è un percorso che utilizza la “Respirazione Circolare Cosciente”. La “respirazione circolare” è quella che avevamo appena nati e che oggi facciamo in modo automatico, mentre dormiamo o mentre siamo molto rilassati. Questo modo di respirare, senza pausa tra l’inspirazione e la espirazione, scatta automaticamente anche in altre situazioni della nostra vita nelle quali abbiamo un gran bisogno di ossigenare il nostro corpo, ad es.: in momenti di grande ansia, durante una corsa, ecc.  Nel Rebirthing utilizziamo la respirazione circolare sostenendola a volontà per un tempo che va da 30 minuti a un’ora; per questo viene chiamata “Respirazione Circolare Cosciente”.

 Essa apporta i benefici fisici di una ossigenazione continua delle nostre cellule, amplia lo stato della coscienza, ci rende consapevoli delle emozioni, pensieri e memorie che sono state registrate specialmente durante il periodo perinatale e nell’infanzia e che sono rimasti latenti nel corso della nostra vita, li fa emergere per recuperarli e trasformarli.

 Respirare ci connette con la vita, l’abbiamo fatto dalla nascita, è cosi ovvia che la diamo per scontata, ma è così potente quando si usa in modo consapevole, che dà luogo ad un nuovo modo di pensare, alla volontà  ed energia necessarie per avviare e attuare i cambiamenti che ci porteranno a vivere meglio. La respirazione ci connette con il nostro desiderio e impulso di vivere. Agisce su tutti i nostri corpi: fisico, emotivo, mentale e spirituale.

 

 Il Rebirthing osserva il periodo perinatale.

 Durante il periodo perinatale (concepimento, gestazione e nascita), sperimentiamo emozioni e pensieri che vengono registrati nelle nostre cellule e determineranno la nostra vita in un modo involontario. La nascita è il nostro  primo successo-uscita, il primo grande cambiamento che sperimentiamo. La nostra tendenza è a ripetere inconsciamente il “canovaccio” della nascita in tutti i momenti cruciali della nostra vita: inizio della scuola, diploma, laurea, il primo viaggio in aereo, il primo lavoro, sposarsi, ecc. Essere consapevoli del nostro “canovaccio” ci permette di agire in modo cosciente e non più indotti dalle forze del nostro “sistema di credenze non consapevole”, formato specialmente durante il periodo perinatale e prima infanzia.

 Il pensiero crea. Agiamo in conseguenza di come pensiamo che siano le cose e, ugualmente in conseguenza, si manifestano i risultati. C’è una relazione di causa ed effetto che collega il nostro pensiero con le nostre azioni che, a loro volta, sono il prodotto della esperienza dei nostri vissuti. Abbiamo anche pensieri ed emozioni dei quali non siamo del tutto consapevoli e comunque sono soggetti allo stesso meccanismo azione/reazione e causa/effetto. Questa catena sostiene e alimenta il nostro sistema di credenze. Nel Rebirthing utilizziamo la capacità creativa del pensiero per cambiare il sistema di credenze, specialmente attraverso la scrittura di frasi in positivo. Rendersi consapevoli dei pensieri che ci limitano (sistema di credenze negative) e trasformarli, contribuisce ad ottenere risultati positivi, a cambiare il nostro sistema di credenze anche in positivo e a migliorare la qualità della nostra vita.

 

La nascita e i rapporti.

     Le circostanze e il modo in cui siamo nati (parto normale, cesareo, forcipe, ecc.) condizionano i nostri rapporti: con noi stessi, con le persone e con il mondo in generale. Solo come esempio segnalo brevemente due casi: i nati con “parto normale” e senza complicazioni, generalmente sono persone con un carattere benevolo, disponibile, ma potrebbero sentire la loro vita “piatta”, credono che quello che a loro succede non sia “così importante” perché è “normale”; i loro vissuti della propria vita sono scarichi di dramma, un pensiero comune è: “non sono niente di speciale” e si forzano per dimostrare il loro valore; in compenso spesso sono indipendenti. Le persone nate con il “forcipe”, invece, di solito hanno una vita travagliata, stabiliscono rapporti dolorosi fondati sulla colpa, hanno difficoltà a chiudere i cicli, domandare aiuto viene loro difficile perché temono il dolore; i propri vissuti della vita sono pieni di dramma, possono stabilire rapporti di dipendenza.

 

Ri-creare la vita

Prendere coscienza del nostro proprio “canovaccio” della nascita, ci permette di fare le scelte di vita in un modo diverso da quello “prescelto” e questa diventerà pure diversa. Lasciandoci dietro i traumi della nascita, possiamo avere un migliore rapporto con noi stessi e con il mondo che ci circonda.

 

Siamo esseri completi

Il Rebirthing é un percorso che ci può portare a scoprire chi siamo veramente, ad agire nella vita con potere e non come vittime, a stabilire un migliore rapporto con noi stessi e, perciò, a migliorare il nostro rapporto con gli altri; ci permette di scoprire che siamo degli esseri completi e con potenzialità illimitate.

 

Modalità delle sedute di Rebirthing

Anche se alla base del Rebirthing c’è la respirazione, cosa che tutti facciamo, per sperimentare questo percorso si consiglia di rivolgersi a un rebirther professionista. Il rebirther ci insegna a respirare adeguatamente e ci accompagna durante il percorso, sostenendoci e guidandoci, mette alla nostra disposizione strumenti che stimolano l’auto-consapevolezza. Una persona a me molto cara, dopo aver concluso il suo percorso, ha descritto il rebirther dicendo: “è l’ostetrica(o) che favorisce la nascita dell’essere autentico che è in noi” e io sono d’accordo.

Le sedute possono essere individuali o in gruppo, sdraiati a terra o in acqua. Se individuali, si suggerisce di fare “un ciclo di rebirthing”, che comprende almeno 10 sedute. Ogni seduta ha una durata che oscilla da un ora e mezza a due ore. Le sedute di gruppo vengono strutturate a secondo l’obiettivo da raggiungere e possono essere seminari esperienziali di uno o più incontri.

Pina Pittari

 

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Il presente articolo riporta la conferenza che, con lo stesso titolo, è stata tenuta dalla dott.ssa Pina Pittari l'8 aprile 2006, presso il Centro Servizi Culturali di Ragusa.

Altri suoi articoli sul nostro sito: 

"Rebirthing: un modo per divenire consapevoli e ri-creare la vita",

"Il tuo più grande amico o nemico? Te stesso!" ,

Quale aspetto della tua vita ha per te più importanza? e

Avrei il mondo ai miei piedi, se solo fossi…,  sull'autostima,

e "L'abuso di sé nella ricerca dell'approvazione".

 

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La dott.ssa Pina Pittari, italo-venezuelana, è una Rebirther, formatasi con Maria Luisa Becerra, Carlos Fraga, Bob Mandel e Patrice Ellequain. E' anche specializzata nell'utilizzo dei Fiori di Bach e in altre tecniche di sviluppo personale. Dal 2002 vive in Italia, a Ragusa. 

Per consultazioni, anche on-line, con la dott.ssa Pittari scrivere a pinapittari@hotmail.com

 

 

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Ultimo aggiornamento: 21 giugno 2011