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Ombre, di Alessandro de Filippo

A partire da questo
numero, Alessandro De Filippo curerà per “Le Ali di Ermes” la
rubrica “Ombre”. Iniziamo pubblicando la presentazione del suo
libro “Ombre”, ed. Aitnaion, 2004.


 

ombre

di
alessandro de filippo

 

 

 

 

Non
è importante cosa accada nella realtà, ma dove si trova l’occhio, qual
è la posizione e la direzione dello sguardo…

Un
gioco che faccio spesso con i bambini delle materne, nei laboratori, è
quello della pubblicità dello yogurt Yomo:
se li inquadro dall’alto diventano piccoli come formiche; se li inquadro
dal basso invece diventano giganti; se capovolgo la telecamera, camminano
sul soffitto…

Aldilà
dello stupore dei bimbi, quello su cui spingo è creare in loro un
cortocircuito che metta in crisi il sistema della percezione. Un attimo
prima della rivoluzione copernicana quello che contava era il dogma del medium.
Allora c’erano le Sacre Scritture, ora ci sono i media
audiovisivi
: in entrambi i casi la funzione di controllo del medium
impone di conservare con violenza.

Ombre non
analizza e non disanima nulla perché è solo un libro, uno strumento di
carta; piuttosto si limita semplicemente a raccontare una trasformazione
già in atto, rapidissima e violentissima, dei mezzi di comunicazione di
massa. Siamo stati colonizzati, le nostre menti stanno adottando nuovi
sistemi operativi per ragionare, i nostri sogni sono piegati e piagati da
un immaginario imposto: il videogioco sparatutto strategico Call
of Duty
oppure la fiction Incantesimo,
per quanto rifiutati e inaccettabili fanno filtrare i propri codici
percettivi e socio-affettivi. Che lo si accetti o no, siamo tutti adepti
di questa nuova religione della realtà
separata
, della scissione tutta interna e interiore tra realtà e
rappresentazione tra la cosa e l’immagine.

Ombre è una
proposta di scambio, di confronto. È questo che offro e che cerco: un
confronto; un dialogo aperto sul cinema e la televisione: sul cinema già
visto e kolossale oppure invisibile, sulla televisione ordinaria e
mercantile o su quella di ricerca e di servizio.

Ombre è un
modo di guardare e di leggere la realtà, di imbarazzarsi oppure
indignarsi; è un tentativo di capire la comunicazione audiovisiva, ma
anche di affermare idee, di manifestarle; di fiancheggiare o contrastare
modelli di pensiero.

 

alessandro
de filippo

dicembre 2004

 

L’Autore:

 Alessandro
De Filippo vive e lavora a Catania. Si occupa di critica cinematografica e
televisiva; tiene annualmente cicli di lezioni di «Tecnica
Cinematografica» e «Teoria Cinematografica» presso la Facoltà
di Lettere e Filosofia
dell’Università
degli Studi di Catania
; ha realizzato numerosi corsi-laboratorio di
educazione all’immagine, rassegne cinematografiche e un workshop sulle
costanti linguistiche del cinema hard-core, programmato in diversi
festival italiani e all’interno del Triple X
di Ljubljana e dell’InterFilm Festival Berlin. Da
settembre 2001 è docente di Lettere.

È
autore
di cortometraggi, documentari e installazioni video: Occhio nudo
(1994) Raus (1996) Birds as punctuation (1998) Joy
(1999); Lebeul me (2001).

Direttore
della fotografia e operatore di ripresa realizza nel 1998 la docufiction
RAI Rimedi contro l’amore,
vincitore del Nastro d’Argento come miglior mediometraggio; nel 1999 il
documentario RAI su Minimalia – una visione del XX secolo, mostra d’arte contemporanea a
cura di Achille Bonito Oliva, girato nel museo P.S.1
di New York; nel 2000 è ancora direttore della fotografia del
documentario RAI Lava Flow, sull’arte contemporanea catanese; sempre nel 2000 è
direttore della fotografia della fiction Strike
a light
,
presentata al Festival di Cannes; per la televisione svizzera, cura la
fotografia del documentario What is love? sulla Zürich Street
Parade
.

Nel
1996 entra a far parte del gruppo Cane CapoVolto; insieme agli
altri due membri, Enrico Aresu e Alessandro Aiello, compie una ricerca
radicale sui media dello Spettacolo; come membro del gruppo, è
rappresentante italiano all’Experimental
European Cinema Project
, simposio organizzato a Tokyo dal
cineasta sperimentale e scrittore Yann Beuvais, per l’Istituto Franco
Giapponese.

 

Collabora
con il sito
http://www.postcontemporanea.it/
.

Per
contattarlo: e-mail
adefi@tiscali.it
.


 

ombre 001:
Ombre, bianco contro nero

ombre 002: 
Arlington Road, di Mark Pellington

ombre 003: 
Blade Runner, di Ridley Scott

ombre 004: Pane
e fiori, di Mohsen Makhmalbef

ombre 005: Bread
and Roses, di Ken Loach

ombre 006: Slam,
di Marc Levin

ombre 007: Do
the Right Thing, di Spike Lee

 

Nota: la frase che si ascolta in apertura della pagina è di Alberto Grifi.

 

 

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